VIII* | andrea napoli

(*) dal componimento “Strofe per un’esposizione”

Ho affidato questo o quel me stesso alle assi sconnesse
di un vecchio porto di Dublino. «Tu non hai corpo, sei solo
un vasto spazio». Mi venne in mente la parola docks,
come dicono gli inglesi. «Manchi di ogni senso di risolutezza,
di determinazione», continuò. Alle due di notte le luci
del pontile sono puntini sospensivi che posano
la testa sul petto incerto di una donna. «Sei troppo debole
per mentire. Io ho pensato alle mie dita e loro si sono mosse».
Diventa sempre più difficile masturbarsi ad occhi aperti.

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